Provincia italiana "San Francesco d'Assisi"


L’Italia è il luogo che ha visto la gestazione del sogno e la prima realizzazione del progetto di vita di Madre Francesca Rubatto. Ancora oggi noi, Sorelle Cappuccine italiane, manteniamo vivo e presente il carisma e la missione che ci ha consegnato la Fondatrice, attraverso l’assistenza ai malati nella  Casa di cura “San Francesco” a Bergamo; nelle Residenze per anziani della stessa città, di Loano e di Varese dove ci prendiamo cura, oltre che delle nostre Sorelle malate ed inferme, di tante persone di età avanzata che vi sono ricoverate.
Sin dall'inzio, inoltre, non si è mai trascurata la dimensione educativa, così prevalente nella fisionomia originaria del carisma rubattiano e, con le Sorelle insegnanti, si mantenavano delle docenze nelle scuole di ogni ordine e grado, non escluse quelle materne per i bimbi più piccoli. Infine, sempre aperte a nuove istanze sociali, eravamo presenti nelle Carceri minorili  e partecipavamo alle iniziative della Caritas in favore dei poveri e degli immigrati. Ora, purtroppo, non possiamo più offrire questi servizio a causa della mancanza di vocazioni.
Tutt'oggi, il lavoro parrocchiale con i giovani nella catechesi, negli oratori, nelle missioni popolari e in tante altre proposte di evangelizzazione motivano la nostra presenza nelle Comunità ecclesiali. A questa evidente presenza  si affianca - quasi a sostenerla con la preziosità del nascondimento - il servizio silenzioso e fecondo di Consorelle che visitano le famiglie, assistono gli ammalati, gli indigenti e gli anziani a domicilio, per offrire loro piccoli servizi, parole di consolazione, e il sacramento dell’Eucaristia, quando sono impossibilitati a frequentare le celebrazioni liturgiche in Chiesa. Tutta la nostra forza e tutto il nostro lavoro pastorale trova nutrimento nella preghiera incessante delle nostre Sorelle anziane e malate. Quieste, dopo aver consumato la loro esistenza a servizio del Vangelo per le strade del mondo, ora sono quella linfa interiore che, attraverso la preghiera e la serena costanza nella fede, da sostegno e forza a tutto il Corpo dell’Istituto che affronta continuamente le complesse sfide della contemporaneità.
Da qualche anno stiamo cercando di creare delle comunità interculturali tra sorrelle di avrie nazioni. Invero, la forza dell'unità, nella diversità, è un esempio anche per il mondo attuale che vive questa realtà.

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