Località |
Numero dei bambini |
Maestre |
Totale presenze |
Asmara |
413 |
12 |
425 |
Saganeiti |
350 |
7 |
357 |
Adi-Quala |
355 |
8 |
363 |
Mendefera |
240 |
8 |
248 |
Enghela |
60 |
3 |
63 |
Hascela |
50 |
2 |
52 |
|
1468 |
40 |
1508 |
LE DONNE IN MATERNITÀ, VEDOVE E MALATE
In Eritrea sono pressocchè assenti presidi medico-sanitari: ciò ha come conseguenza che la popolazione dei villaggi dispersi sull’Altopiano non abbia assistenza, sostegno, prevenzione e cura di patologie gravi o croniche. Siamo molto spesso testimoni di malati o anziani che muoiono soli nelle loro case, in situazioni drammatiche, accuditi, per quel che possono, dai nipoti poco più che adolescenti, a loro volta abbandonati o orfani, oppure trasportati a piedi, avvolti in un lenzuolo, fino alle porte dei nostri conventi. Sono ancora troppe le donne che muoiono di parto o durante la gestazione perché prive di una semplice assistenza; o quelle che, rimaste vedove, non hanno un sostegno morale ed economico per affrontare adeguatamente la durezza della vita. Di seguito i luoghi dove risiedono e il numero delle donne delle quali ci prendiamo cura:
Località |
Donne in gravidanza |
Vedove |
Donne con gravi patologie (cancro, diabete ecc.) |
Villaggi circostanti Asmara |
20 |
20 |
32 |
Saganeiti |
25 |
39 |
27 |
Mendefera |
22 |
35 |
16 |
Bimbilna |
10 |
23 |
28 |
Gogni |
10 |
13 |
23 |
|
87 |
67 |
126 |
GLI ANZIANI
Gli anziani, insieme alle donne e ai bambini, sono una delle fasce sociali più fragili e bisognose di assistenza, conseguenza di un conflitto infinito con l’Etiopia, durato più di 50 anni, che ha lasciato ferite innumerevoli nello spirito e nei corpi, in un’economia che non è riuscita a ripartire neanche con la pacificazione delle due parti. Sono per lo più gli anziani a provvedere, soli e senza mezzi, all’accudimento e all’educazione dei nipoti orfani, spesso in villaggi isolati e privi di infrastrutture, presidi medici e scuole.
Località |
Anziani |
Asmara |
50 |
Saganeiti |
35 |
Adi-Quala |
30 |
Eden |
10 |
Feledareb |
15 |
|
150 |
IL COVID-19 IN ERITREA
In Eritrea il primo caso di COVID-19 è stato diagnosticato il 21 marzo 2020 e già il 15 aprile i casi confermati erano 39; tuttavia, grazie a un lockdown pressocchè totale i contagi si sono arrestati e i ricoverati sono guariti. Ciononostante la minaccia di contagio rimane molto alta perché il virus sta diffondendosi in Sudan, in Etiopia, in particolare nel nord, e a Djibouti, tutte regioni confinanti con l’Eritrea. Siccome molti eritrei che vivevano in queste regioni stanno rientrando in patria, si è nuovamente registrato un forte incremento di casi. E se da una parte il lockdown ha impedito il dilagare del virus, dall’altra, per una popolazione già stremata da una povertà endemica, la fame e la mancanza dei beni di sussistenza si è ancor più acutizzata. A questo si aggiunge l’assenza di assistenza sanitaria dovuta al sequestro governativo di tutti i presidi medici e le cliniche che fino a due anni fa erano gestiti dagli Istituti religiosi, le uniche strutture dove si potessero trovare cure gratuite e professionali. Il servizio sanitario in Eritrea attualmente è ridotto all’osso e ciò sta avendo enormi ripercussioni sulla maggioranza della popolazione che, di fatto, dal 2019 è completamente abbandonata a se stessa.
IL PROGETTO
Ormai da più di due anni private dal sequestro governativo di tre cliniche, attraverso le quali provvedevamo alle necessità sanitarie dei più indigenti, siamo state costrette a prodigarci per loro attraverso il servizio domiciliare. Il progetto che veniamo a presentarvi è di contribuire a fronteggiare ed arginare la diffusione del COVID-19 attraverso una capillare azione di prevenzione igienico-sanitaria nelle strutture dove siamo operanti, ovvero le scuole materne e i Centri di promozione donna. Oltre a questo, anche se prive dei nostri presidi sanitari, stiamo operando quotidianamente un servizio domiciliare, una sorta di “porta a porta” a favore dei malati, degli anziani infermi e delle donne in maternità. Quest’operazione, che stiamo attualmente estendendo nei villaggi e nelle zone più disagiate del Paese, servirà a proteggere la fascia più debole e abbandonata della popolazione.
Di seguito abbiamo elaborato una stima economica di questo impegno:
|
Beneficiari |
|
Totale (in nakfa) |
Totale (in euro) |
|
Donne malate, gestanti e vedove |
280 |
53,370.00 |
3.335,63 |
|
Bambini e insegnanti |
1508 |
225,970.00 |
14.123,23 |
|
Anziani |
150 |
52,100.00 |
3.256,26 |
|
1765 |
331,440.00 |
20.715,12 |
___________________________________
Madre Lettebrahan Ghebreyesus
(Superiora Provinciale)
Asmara, 22 gennaio 2021
Desideriamo informarvi che questo progetto è stato parzialmente finanziato dal Centro Pastorale per le cooperazione Missionarie tra le Chiese della Diocesi di Roma, verso cui ci sentiamo in profondo debito di riconoscenza.
Tuttavia, permanendo il drammatico prolungarsi della pandemia, questo progetto rimane in essere, nella speranza che ottenga ulteriori finanziamenti.
Centro Missioni di Roma
CASA GENERALIZIA - SUORE CAPPUCCINE DI MADRE RUBATTO
Banca Intesa San Paolo
IBAN: IT09 O 03359 01600 100000 138267