La Rete Educativa Cappuccina della Rioplatense
17 Agosto 2021Costituzioni generali 1982
3 Settembre 2021Mi nasce dal cuore il desiderio di condividere con voi l’esperienza vissuta nelle varie celebrazioni per la festa di Madre Francesca.
Il Santuario si é rivestito di gioia accompagnato da una maggiore serenità anche grazie al miglioramento rispetto alla pandemia. Di questo rendiamo grazie a Dio e chiediamo a Lui di aiutare tutta l’umanità a risollevarsi da questa situazione così dolorosa e difficile.
Nel Santuario abbiamo celebrato nei giorni 6, 7 ed 8 agosto il Triduo durante il quale vari sacerdoti hanno sottolineato il vissuto diviso in tappe della Madre:
i primi venti anni (fanciullezza ed adolescenza) quando già desiderava essere di Dio;
gli anni vissuti a Torino collaborando con il Cottolengo e Don Bosco;
gli anni vissuti come donna consacrata, in cui ha cercato di dilatare l’Amore di Dio nel cuore delle persone con il coraggio di attraversare l’Oceano e giungere in America Latina.
I bisognosi erano per lei Gesù da servire ed amare con grande carità e rispetto.
Il 9 agosto, infine, festa della Madre, abbiamo goduto della presenza del Cardinale di Montevideo, Daniel Sturla, accompagnato dai nostri parroci e da tutti i sacerdoti che abitualmente, durante la settimana, vengono a celebrare la Messa e che sono molto affezionati a Madre Francesca.
Nell’omelia il Cardinale ha sottolineato molto il segno che é stata Madre Francesca come donna di carità. Giunta a Montevideo con un’esperienza di carità (e santità) vissuta in Italia dove la Chiesa cattolica era molto fiorente, non si é risparmiata nel mettere le sue figlie a disposizione degli ammalati nell’Ospedale Italiano di Montevideo e nel Circolo Cattolico. Il Cardinal Sturla ha sottolineato come moltissime persone, fino a pochi anni fa, hanno potuto sperimentare la spiritualità della Madre grazie all’assistenza attenta, premurosa e caritatevole delle sue figlie presenti nell’ambiente sanitario.
Madre Francesca inoltre, riconoscendo il bisogno dei più piccoli e dei giovani, aveva introdotto l’apertura di Laboratori, piccoli oratori, (privilegiando le zone più bisognose) e successivamente scuole, sia in Uruguay che in Argentina, spingendosi nelle periferie per la catechesi senza timore, anche viaggiando molte ore per arrivare a tutti.
Chi ha conosciuto Madre Francesca ha tramandato ai propri discendenti il suo essere una donna “avanti”, ha saputo fare delle cose (come prendere un tramvia, che in quei tempi prendevano solo gli uomini) con una straordinaria semplicità e normalità, facendosi così amare dal popolo di Dio, abbattendo barriere ed “usi” con grande umiltà. Questa è una testimonianza che ho ricevuto direttamente l’anno scorso da una laica di questo quartiere.
Vi racconto che lunedì, al termine della celebrazione, ho tanto pensato a questa cosa che mi era stata detta e l’ho riconosciuta nell’esplosione di gioia, allegria e desiderio di festeggiare negli occhi delle persone che hanno partecipato, ma anche di tutti coloro che, pur non potendo partecipare, ci hanno telefonato raccontando la gioia per questo 9 di agosto.
Che Madre Francesca ci conceda di essere gioiose, serene e generose nel grande campo che ogni giorno il Signore ci consegna.
Ci doni di metterci al servizio e di essere donne straordinariamente evangeliche nel quotidiano e nell’umiltà, seminatrici di Speranza ed Amore così come lei lo è stata.
Personalmente ringrazio Dio per i due anni vissuti in questa fraternità ed anche per poter restare qui ancora per un tempo che solo Lui conosce.
Come diceva la Madre: “anche se siamo lontane con il corpo siamo vicine con il cuore”.
Al mattino, quando entro nel Santuario, la prima preghiera va a Lei ed è per tutte le sue figlie sparse nel mondo.
Un forte abbraccio
suor Rosanna