Guarda come si amano!
5 Agosto 2021Primo giorno del Triduo
6 Agosto 2021Festa liturgica della nostra amata Madre Francesca 2021
Care Sorelle,
siamo vicine alla festa di Madre Francesca, purtroppo siamo ancora in attesa della data della canonizzazione, data che attendiamo con gioia e con un po’ d’impazienza …
Lei, la nostra Madre, è stata sempre una donna ricercatrice di Dio, sempre aperta ai segni dei tempi. Pur in mezzo alle lacrime provocate dalla sofferenza e dalle difficoltà, ma sempre fedele nel chiedersi il volere di Dio su di Lei e sulla sua ‘amata’ comunità.
Care Sorelle, siamo ormai alle porte del prossimo Capitolo Generale, lasciamoci guidare da lei, per entrare sostenute dalla sua mano a questo particolare evento di grazia e di vita! dalla sua mano, come dalla mano del Signore ritroveremo sicuramente la forza e la via.
La nostra cara Madre è stata una donna attenta, umile, realista che ha dato retta alla sua straordinaria intelligenza del cuore, quella che ha maturato nella preghiera silenziosa davanti al Signore Eucaristia, nell’intimità con Lui! quella intimità che poi è direttamente proporzionale alla fraternità a cui sappiamo aprirci! Con Madre Francesca dobbiamo imparare ad assumere la vita come un servizio da restituire a Dio e da offrire ai fratelli e alle sorelle! Quali frutto lascia in te, in voi, i tempi prolungati d’intimità con Lui?
Lei ha saputo fare della sua vita un luogo di ascolto e di trasformazione, una terra fertile seminata dalla contemplazione assidua della Parola di Dio. Come Lei, anche noi, ogni giorno siamo invitate a diventare terra feconda capace di portare il frutto che nutre la fame dei nostri fratelli e sorelle più bisognosi.
Care figlie, state tutte bene? Siete tutte contente? Lavorate con purità d’intenzione solo per piacere a Dio e per guadagnarci delle anime? Spero che a tutte queste mie domande risponderete affermativamente, ed io resto consolata (LettMF n. 423).
Il seme ci riporta alla speranza, alla fiducia, all’abbandono, alla rilettura di ogni nostra situazione, quelle che a volte consideriamo di morte, di difficoltà, di sofferenza, come opportunità di risurrezione, di vita nuova, di speranza certa. Perché tante lamentele, perché a volte ci lasciamo prendere dalla delusione, dal senso di fallimento, da una lettura un po’ catastrofica della nostra realtà, del nostro presente? Non siamo ‘donne di Dio’ che hanno messo in Lui tutta la sua vita e la sua speranza? Noi, che ‘siamo di Cristo’ possiamo metterci nella condizione di poter trasformare ‘ogni perdita’, ‘ogni difficoltà’, ‘ogni sofferenza’, in un’occasione per portare frutto. Lui è il nostro futuro, Lui l’unica nostra certezza, in questo Madre Francesca è la nostra maestra!
Care figlie procuriamo di farsi un po’ di bene, preghiamo tanto, sopportiamo con pazienza le tribolazioni della vita presente, affinché un giorno siamo degne di raggiungere in cielo le nostre care martiri (LettMF n. 423).
Chiediamoci, care Sorelle, le costrizioni sono in grado di paralizzarci oppure possono diventare l’occasione per un ulteriore approfondimento, fino a dilatare i nostri orizzonti interiori ed esteriori?
Il futuro di Dio, ogni mattina bussa alla porta del nostro cuore come un dono inatteso che genera una domanda. Se impariamo a farci domande, a lasciarci stupire, invece di lamentarci, l’impossibile diventerà ‘ripercorribile’ insieme alle nostre consorelle: ‘compagne di grazia e di missione’. A noi tocca diventare solco, ogni mattina, per lasciare che il Signore semini in noi la parola di vita.
Il grande desiderio di Madre Francesca era quello di vederci unite. Lei ha saputo che ciascuna sorella vive, muore, risorge, spera, ama in un modo diverso, anzi, in un modo unico! Per questo ha saputo coniugare con cuore materno l’accoglienza, il rispetto e la correzione fraterna, senza mai lasciare di nutrire quel stupore dello sguardo che le permetteva avvicinarsi alle sorelle come un mistero da scoprire!
Carissima, se per una parte è troppo vivo il vostro amor proprio col dire: «Ho già scritto tre lettere alla Madre così non le scrivo più», per altra parte siete compatibile per l’umile confessione che ne fate. Però, cara figlia, vi raccomando tanto, di stare attenta a reprimere i sentimenti dell’amor proprio. Una figlia ha sempre il dovere di scrivere, senza pretendere la risposta di ogni lettera. (LettMF n. 140).
E noi, come ci avviciniamo alle sorelle? Come ci accostiamo a loro nel nostro cammino fraterno di ogni giorno? Ancora una volta, Madre Francesca ci ripete:
Siate però persuase, ch’io vi tengo sempre presenti, più che vi fossi vicina; il mio cuore sente nel Signore di amarvi tutte indistintamente molto, molto, e non v’è sacrificio che non farei quando trattasi del vostro bene, della vostra santificazione, del bene della nostra cara Comunità (LettMF n. 69).
Rincuorate nella certezza del suo amore, che oggi è più pieno e più vero, perché scaturisce dal cuore della sua ‘santità’… vi saluto con affetto mentre rimaniamo unite ‘nel cuore di colui che è la nostra Speranza’…
In comunione di preghiere
Suor Carmen